giovedì 3 maggio 2012

COSMIC DEATH
         
Era una notte buia, tempestosa e fragile. I satelliti di Giove,  incosapevoli spettatori di equazioni cosmiche,  fremevano di galattica aspettativa. 
Milioni di anni luce più lontano, il Sergente Pringle scrutava il cielo mosso da un'inquietudine sconosciuta e dalla sensazione di lontane attese.
Veloce e implacabile come la tempesta, il sergente correva verso un destino ammantato di  lucide tenebre .
Non c'è ragione dove non è mai esistito errore.
Non c'è aria dove non è mai spirato un respiro.
 Non c'era silenzio nel cuore muto di Oscar Pringle. Come muto era  l'orrore di ciò che era in agguato.
Bagliori di urla siderali rivendicavano la terra quella notte.
Uno squarcio nelle tenebre  illuminò per un attimo l'Uomo e la Cosa.
Milioni di anni luce più lontano i satelliti di Giove seppero che l'attesa era finita.
Ancora una notte Sergente Pringle.
Ancora un'ultima dannata notte.



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