mercoledì 22 maggio 2013

Lo strano mondo di Alex Woods

Lo strano mondo di 
Alex Woods
di: Gavin Extence casa editrice: Garzanti pag: 343 titolo originale: The Universe Versus Alex Woods



Alex Woods ha alle spalle una vita fuori dal comune. Non ha mai conosciuto suo padre, sua madre gestisce un negozio di spiritismo, all'età di dieci anni è stato colpito da un meteorite e soffre di epilessia. A scuola si sente diverso dagli altri e ben presto diventa vittima dei bulli. Inseguito da tre ragazzi, Alex finisce nel giardino del Signor Peterson che ben presto diventerà un amico fuori dal comune. Ma nella vita di Alex le cose fuori dal comune sono molte, e presto si troverà nel mezzo della notte, sotto una pioggia battente alla frontiera di Dover...

Lo strano mondo di Alex Woods è un racconto a flashback, che inizia dalla fatidica notte piovosa alla frontiera di Dover, quando Alex è ormai diciassettenne. Il titolo orginale, "L'universo Vs Alex Woods",  rende forse meglio lo spirito con cui questo libro è stato scritto e centra maggiormente l'intenzione dell'autore. Quello di Alex Woods infatti è un percorso che lo porta a confrontarsi con l'universo e a cercare un modo di definirlo in relazione a tutti gli eventi di cui sarà protagonista. Un meteorite cambia la sua vita all'età di dieci anni rendendolo diverso dagli altri, a causa dell'epilessia e della cicatrice sulla sua testa e, in relazione a quanto l'universo gli ha fatto, Alex cercherà di vivere in un modo che gli appartenga davvero. Se infatti il suo essere differente gli procurerà diversi guai, allo stesso tempo gli consentirà di capire che non vuole essere diverso da quello che è. Lo spazio siderale gli ha lanciato un messaggio e Alex Woods risponderà nel modo che sentirà essere il migliore. Ma il confronto con l'universo del protagonista non è un percorso solitario, la conoscenza con lo scorbutico Signor Peterson, reduce del Vietnam, lo porterà a porsi domande sull'esistenza e ad affrontare anche il tema della libertà personale, vissuta come pieno possesso sulla prorpia esistenza dalla vita fino alla morte, nel rispetto della libertà degli altri.  Entreranno in gioco i libri di Kurt Vonnegut che proprio sul tema della libertà, della vita e della morte saranno i mediatori del messaggio su cui poi si basa tutta la vicenda del protagonista. Cosa è dunque vivere? Cosa è veramente essere liberi? Domande molto difficili se si è solo adolescenti come Alex. Gavin Extence scrive un romanzo con un intento narrativo ben preciso e, nonostante le tematiche forti, lo fa con una levità sufficiente ad affrontare anche il più tragico dei temi senza troppi sentimentalismi o tentativi di impietosire. Alex infatti non è un eroe tragico e la sua storia, narrata in prima persona, riserva anche dei momenti del tutto spensierati e un po' sornioni. Quello che forse non riesce in pieno a Gavin Extence è il suo tentativo di fare un melting pot fra la già difficile situazione di Alex e quello che poi accadrà con Peterson, come se avesse iniziato a parlare della storia di un'adolescenza e poi avesse deciso bruscamente di inserirci anche temi come la morte e l'eutanasia. Sebbene, tramite il flashback iniziale, il lettore sappia già cosa ci si aspetterà dal racconto, è come se tutta la storia di Alex, per quanto interessante, fosse usata solo come mezzo per arrivare a quella di Peterson. E' chiaro l'intento narrativo, ma nel momento in cui ci si affeziona al personaggio l'attenzione non è più puntata su di lui e questo un po' dispiace, si vorrebbe sapere ancora qualcosa in più . Ma probabilmente quello che era più caro all'autore era il messaggio complessivo del libro, forse più importante anche dei protagonisti stessi e in cui Vonnegut sarà, tramite i suoi scritti, un intermediario importante. In definitiva un libro che si lascia leggere facilmente, scorrevole, con personaggi ben definiti e anche qualche riflessione apprezzabile e ben scritta sul mondo della prima adolescenza. Consigliato a lettori che apprezzano i libri che sembrano surreali, ma trattano temi reali , agli adolescenti che non hanno paura di temi forti e chi apprezza storie in parte  tristi ma non strappalacrime. Voto: 7.

Un brano tratto dal libro:

"In caso non lo sappiate, in seconda media la diversità non viene celebrata. In seconda media essere diverso è il peggior crimine che si possa commettere. Anzi, è praticamente l’unico crimine che si possa commettere. Questo perché la maggior parte delle cose che l’onu bollerebbe come crimini contro l’umanità in seconda media non sono considerate tali. La crudeltà è permessa. La brutalità è permessa. L’arroganza è permessa. La superficialità è ben accetta. I gesti eclatanti di violenza sono permessi. È permesso ricavare piacere dall’umiliazione degli altri. Ficcare la testa di qualcuno nel water è permesso (a maggior ragione se la vittima è uno sfigato e la tazza è sporca). Nessuna di queste cose mette a repentaglio il tuo status sociale. Ma essere diverso, be’, quello è imperdonabile. È la migliore scorciatoia per la Terra dei Paria. Un paria è un individuo che viene escluso dalla parte dominante della società. E se sai tutto questo a dodici anni, probabilmente è perché sei anche tu un abitante della Terra dei Paria"



Di fianco la copertina originale inglese

2 commenti:

  1. Bella recensione! Mi hai incuriosito molto...avevo visto questo libro ma non ero del tutto convinta, però ora mi piacerebbe leggerlo ^-^

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    1. Beh per scorrere, scorre. Quindi come lettura può andare. :)

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