DUE
Era una piovosa mattina di novembre.
Due si era svegliato con una strana e familiare sensazione. La sensazione di essere nel posto sbagliato.
Guardando la città dal vetro della finestra della sua camera, aveva come l'impressione che ciò che vedeva non fosse vero.
Le macchine in strada, in file che procedevano lente a causa della pioggia e dell'asfalto bagnato. I rumori dei clacson, le persone lungo i marciapiedi , nascoste dagli ombrelli, oppure sotto la pensilina di una fermata dell'autobus.
Strizzava gli occhi come per mettere meglio a fuoco le immagini.Cercava di vedere quello che le cose continuavano a non mostrargli, ma che da molto tempo ormai il suo cuore sentiva.
Era tutto finto.
Persino l'alone appanato che si era formato sul vetro della finestra al contatto con il suo fiato.
Lui era lì, e allo stesso tempo non c'era.
Non avrebbe saputo dire quando era cominciato.
Con un sospiro si allontanò dalla finestra. Mentre si vestiva pensò a quella mattina in cui improvvisamente si era accorto che non sapeva cosa fare. Si era svegliato nella sua stanza. Si era alzato e si era diretto alla finestra, aveva guardato fuori per un pò e poi... del poi ricordava solo una sensazione angosciosa di smarrimento. Per un attimo che era durato un eternità aveva atteso. Cosa? Non sapeva rispondere. Non ricordava.
Con un gesto della mano scacciò quel pensiero . Forse era solo stanco. Lavorava molto ultimamente.
Era solito recarsi al lavoro a piedi. Camminare era una delle poche cose che riusciva a distrarlo. Si concentrava sul ritmo dei suoi passi e li scandiva con la mente, immaginava di essere un soldato in marcia, o un esploratore nei ghiacci dell'antartico che doveva scegliere meticolosamente dove poggiare i suoi passi.Due si era svegliato con una strana e familiare sensazione. La sensazione di essere nel posto sbagliato.
Guardando la città dal vetro della finestra della sua camera, aveva come l'impressione che ciò che vedeva non fosse vero.
Le macchine in strada, in file che procedevano lente a causa della pioggia e dell'asfalto bagnato. I rumori dei clacson, le persone lungo i marciapiedi , nascoste dagli ombrelli, oppure sotto la pensilina di una fermata dell'autobus.
Strizzava gli occhi come per mettere meglio a fuoco le immagini.Cercava di vedere quello che le cose continuavano a non mostrargli, ma che da molto tempo ormai il suo cuore sentiva.
Era tutto finto.
Persino l'alone appanato che si era formato sul vetro della finestra al contatto con il suo fiato.
Lui era lì, e allo stesso tempo non c'era.
Non avrebbe saputo dire quando era cominciato.
Con un sospiro si allontanò dalla finestra. Mentre si vestiva pensò a quella mattina in cui improvvisamente si era accorto che non sapeva cosa fare. Si era svegliato nella sua stanza. Si era alzato e si era diretto alla finestra, aveva guardato fuori per un pò e poi... del poi ricordava solo una sensazione angosciosa di smarrimento. Per un attimo che era durato un eternità aveva atteso. Cosa? Non sapeva rispondere. Non ricordava.
Con un gesto della mano scacciò quel pensiero . Forse era solo stanco. Lavorava molto ultimamente.
Estraniato dal mondo, percorreva la distanza dalla sua casa a lavoro e per quel breve tempo la sensazione di irrealtà che lo attanagliava spariva.
Così, nonostante il cattivo tempo, decise di recarsi a lavoro a piedi.
Il rumore delle gocce di pioggia sull'ombrello lo aiutarono nella sua marcia mentale. Un bel sottofondo pensò.
Due era impiegato presso un'azienda che si occupava di grafica pubblicitaria per grosse ditte. Il suo lavoro era quello di bozzettista.
Il cliente esponeva la sua idea e lui la sviluppava creando dei bozzetti. Se questi piacevano, si passava poi alla creazione dello spot vero e proprio. Quella mattina avrebbe presentato il lavoro per una ditta di dolciumi. La gelatina cherry-merry al nuovo gusto lampone e kiwi.
Durante la realizzazione del lavoro si era chiesto come mai una ditta che si chiamava "cherry-merry" avesse tutti i gusti più improbabili di caramelle ad eccezione del gusto ciliegia.
[continua...forse...non lo so...in un universo parallelo di sicuro...]
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