K29
(The Sleeping Dragon Project- Parte II)
(The Sleeping Dragon Project- Parte II)
I passi rapidi si rincorrevano nel vicolo con un ritmo incessante.
L'eco delle strade deserte rendeva quella fuga un'esplosione nel buio.
Per quanto si allontanasse dal suo inseguitore, k29 non riusciva a seminarlo.
Non conosceva quelle strade, ne i vicoli, non sapeva dove andare.
Nella sua testa un solo pensiero: la fuga.
La vita nell'alveare lo aveva reso più forte fisicamente, ma la continua esposizione alla luce di Arthen nelle celle di contenimento lo rendeva quasi cieco alla luce del giorno.
Aveva imparato col tempo ad affinare gli altri sensi, muovendosi fra le ombre in cui la realtà si era trasformata, sviluppando un radar interiore.
Ogni singolo giorno, ogni istante passato nell'alveare aveva atteso quel momento.
Ed ora era fuori. Nel mondo che aveva quasi dimenticato.
Attraverso i dotti di aerazione del laboratorio per la stoccaggio dei minerali di Tjark era arrivato fino ad una delle stanze sul ponte esterno della struttura dell'alveare.
Da lì era riuscito a nascondersi in una navetta per il trasporto esterno, ed aveva atteso.
Sapeva che alle prime luci dell'alba le navette sarebbero salpate dalla struttura verso la Terra.
Non avrebbero notato la sua assenza fino all'indomani.
Quando la navetta alla fine era giunta al navettiporto 56 aveva agito con prudenza.
Grazie ai suoi sensi affinati aveva scelto il momento in cui nessun si trovasse nell'hangar per correre verso la libertà.
Quegli anni passati nella struttura avevano cancellato in lui tante cose. Stati d'animo e sensazioni che non riusciva più a ricordare.
Abbandonato l'hangar, alle prime luci del giorno, aveva di nuovo "sentito".
La sensazione della luce del sole sulla pelle.
Per un solo attimo si era fermato, come stordito da quella sensazione.
Non aveva mai pianto in quegli anni. Non se lo era mai concesso.
Dopo tanto tempo sentiva di nuovo i suoi occhi riempirsi di lacrime.
E poi da lontano, l'allarme.
Sapevano che c'era un fuggitivo. Cercavano lui.
Così era iniziata quella folle corsa, senza respiro, senza pietà.
Aveva infilato una via dopo l'altra, sentendo i suoi inseguitori avvicinarsi.
Ma non lo avrebbero preso.
Qualcuno poco lontanto lo attendeva...
The Sleeping Dragon Project
Parte I
Nessun commento:
Posta un commento