Abbiamo sempre vissuto nel castello
di: Shirley Jackson casa editrice: Adelphi pag: 182 titolo originale: We Have Always Lived in the Castle
Mary Catherine (Marricat) e Constance vivono assieme allo zio disabile Julian a Blackwood Farm , una dimora elegante ed isolata, separata per mezzo di un grande recinto dal vicino paese. Constance non si allontana mai da Blackwood Farm a causa della morbosa curiosità dei paesani nei suoi confronti e Merricat si spinge in paese solo due volte a settimana per le necessarie provviste, nonostante la manifesta ostilità di tutti gli abitanti nei confronti della sua famiglia. Una terribile disgrazia infatti ha colpito i Blackwood e le due giovani si trovano a doverne affrontare il prezzo. L'arrivo del cugino Charles turberà gli equilibri della famiglia con tragiche conseguenze.
Il romanzo è narrato in prima persona dalla giovane Merricat, la voce narrante di una trasognata e terribile storia. Cosa è avvenuto a Blackwood Farm e perché ora i Blackwood sono odiati e temuti dagli abitanti del villaggio? Merricat ci guida con l'ingenuità e la purezza di una bambina attraverso gli eventi del romanzo, ricostruendo pezzo dopo pezzo l'inquietante storia alla base del mistero della sua famiglia. Constance e Merricat sembrano essere felici nella loro routine di ogni giorno, nella vita semplice che si conduce a Blackwood Farm, scandita dalle attività di ogni casa e lontana dalla rabbia e dalla invidia del mondo. Merricat sogna di vivere sulla Luna dove lo zio Julian sarebbe sano e Constance sarebbe protetta da tutto e da tutti, un posto dove non sarebbe necessario staccare il telefono , o non ritirare la posta per non sentire o leggere terribili parole. Blackwood Farm tenta quindi di essere per Costance e Merricat un mondo protetto, un castello inespugnabile dal male e dall'invidia, un mondo dove è possibile dimenticare ciò che è successo. Quando Charles arriva nella dimora delle due ragazze, Merricat sente che il suo castello incantato si sta sgretolando. Mary Catherine tenta di allontanare Charles che vede come uno spirito malvagio, come in un esorcismo, pensa a parole potenti con cui allontanarlo o sacrifica degli oggetti al fine di debellarlo dalla sua vita, ma qualcosa va storto e il castello inattacabile della giovane subisce una ferita mortale. Il male trova sempre la sua strada, esige il suo Mostro da sconfiggere e contro di esso gli abitanti del villaggio saranno spietati. Chi dunque è il vero mostro? Chi ha commesso il vero delitto? In una prosa intensa, a tratti claustrofobica, ma sempre suggestiva e potente Shirley Jackson scrive un noir difficile e bellissimo. Abbiamo sempre vissuto al castello è un romanzo dalla duplice lettura, una visione spietata e amara della società e un viaggio interiore. In chi si immedesimerà il lettore? Da che parte si schiererà? Ho finito questo libro commossa, ma intuisco che non sia una lettura per tutti. Comprendere il vero messaggio di questa storia, vedere fino in fondo la realtà che rispecchia può essere un viaggio troppo arduo per alcuni, ma francamente ne vale la pena. Consigliato a chi ama i noir e chi sa avventurarsi in luoghi dove le storie contengono sempre altre storie. Voto: 9
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