Follia per sette clan
di: Philip K. DicK casa editrice: Fanucci pag: 246 collana: Tif extra titolo originale: Clans of the Alphane Moon
La Luna Alfa III L2, adibita dalla Terra ad ospedale psichiatrico, si trova, dopo 25 anni, ad essere gestita da sette clan (Para, Mani, Os-Com, Dep, Eb, Poli e Skiz) costituiti dagli ex pazienti della struttura ormai distrutta. Abbandonati e nuovamente liberi di gestire se stessi, i sette clan si trovano ad affrontare un imminente minaccia da parte della Terra che vuole riaffermare il suo predominio sul satellite e riportarlo allo status di ospedale. Indetto un consiglio-interclan fra i rappresentanti di ciascuna fazione, i sette cercano di decidere cosa fare. Nel frattempo sulla Terra Chuck Ruttersdof, programmatore propagandista della CIA, si è appena trasferito in uno squallido cond-appartamento in seguito alla separazione dalla moglie psichiatra Mary. La Terra non è il solo pianeta a voler rivendicare il dominio su Alfa III e così, fra esseri Non-Terrestri (Non-T) e follia generale Chuck finirà per essere coinvolto in un intrigo di portata spaziale.
Se fossi una Mani (maniaco) potrei dire che questa lettura è assolutamente esaltante da tutti i punti di vista e che solo un Dep(depresso) all'ultimo stadio potrebbe trovare che tanto leggerla non cambierà il suo triste destino. Come Os-Com (ossessivo compulsivo) avrei dovuto leggerla per forza, altrimenti non avrei terminato l'opera omnia di Dick e come Poli (schizofrenico polimorfa) avrei valutato attentamente la cosa per capire come questa lettura avrebbe mutato la mia vita senza riuscire a decidermi. Lo Skiz (schizofrenico diencefalico) che è in me francamente prenderebbe il tomo e lo lancerebbe in aria per saggiarne la potenza di impatto, magari su un Eb (ebefrenico) di passaggio mentre ha una delle sue mistiche visioni su come recensirlo. Ma è inutile mentire a se stessi, come Para (paranoico) devo assolutamente avere il controllo di questa recensione, stabilire quali siano le possibili minacce insite nel criticare questo libro e prevedere ogni possibile probabilità di errore o pericolo nel farlo. Mentre voi leggete queste righe il mio costosissimo simulacro a forma di drago, sta scanzionando il post e la piattaforma di blogging alfine di rendere sicura e affidabile questa recensione. Chuck Ruttersdof è un comune terrestre, non fa parte cioè di alcun clan di Alfa, ma se proprio volessimo trovare una definizione che gli calza a pennello sarebbe quella di Sfig (sfigato), sia in relazione al suo rapporto con Mary che al complesso guazzabbuglio di catastrofici eventi in cui viene coinvolto. Chuck è il fantoccio di tutti quelli che finiscono nella sua orbita, che lo sfruttano ognuno con le sue mire e i suoi scopi, tanto che, anche quando sarà convinto di avere un malefico e letale piano di vendetta finirà per essere il burattino di qualcun altro. In questa storia in realtà sembrano non esistere individui completamente sani, e ognuno a suo modo contribuirà alla follia generale degli eventi. Come sempre Philip K. Dick crea un mondo complesso e variegato, infuso più che mai di quella sana stravaganza e creatività che fa di lui uno scrittore geniale. Tutti i personaggi, per quanto brevi siano le loro apparizioni, sono vividi e ben tratteggiati, e ognuno gioca un piccolo ruolo nello svolgersi degli eventi. Volendo trovare un pecca, la si potrebbe forse riscontrare nell'insania del rapporto fra Chuck e Mary, che ad un certo punto sembra quasi esagerata e soprattutto nella frequente citazione di un particolare intervento di chirurgia estetica femminile che non aggiunge proprio nulla alla storia. Nel complesso, comunque, il libro cattura l'attenzione e si legge in pochissimo tempo, e varrebbe la pena leggerlo solo per la presenza di Lord Running Clam, impicciona muffa gelatinosa di Ganimede dai poteri psionici. Consigliato ai lettori di Fantascienza, ai lettori non-T, alle muffe gelatinose di Ganimede, agli amanti dei libri di Philip K. Dick. Che lettura da pazzi! Voto: 7 e mezzo
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