Joyland
di: Stephen King casa editrice: Sperling & Kupfer collana: Pandora pag: 351 titolo originale: Joyland
1973. Devin Jones, squattrinato studente universitario originario del Maine, trova un lavoro stagionale presso il parco di divertimenti Joyland nella Carolina del Nord. Dev ha ventuno anni, un cuore spezzato e davanti a se un'Estate come Allegro Aiutante in un parco con un oscuro segreto. Anni prima un efferato delitto si è infatti consumato all'interno del tunnel dell'orrore nel Castello del Brivido di Joyland, una ragazza, Linda Gray, è stata brutalmente uccisa e abbandonata da un uomo all'interno dell'attrazione e ora pare si manifesti come fantasma ai lavoranti del parco. Nella calda Estate di Joyland, Devin imparerà molto sulla mascotte di Joyland (il simpatico Howie), sul rutilante mondo dell'intrattenimento vacanziero e sui misteri che l'avvolgono.
Se voi bifol...hem..se voi lettori conosceste la "Parlata" non avrei bisogno di dirvi che è necessario impiumare lo sparaspara e caricare il montafessi, perché sarebbe chiaro anche agli occhi del più ingenuo frolloccone. Nel parco di Joyland si vende divertimento e nessuno meglio di una Allegro Aiutante lo può sapere. Usando i passaggi fra baracconi, tendoni, giostre e chioschi imparereste come schizzare da un capo all'altro del parco in zero secondi e sapreste che la gioia di un frolloccone è il vostro obiettivo giornaliero. L'obiettivo di Stephen King in Joyland è invece quello di descrivere la strana estate del buon vecchio (si fa per dire) Jonesy che per racimolare qualche spicciolo ad uso universitario si ritrova nei panni (ma anche nella pelliccia) di tuttofare all'interno di Joyland, mentre combatte con la graduale presa di coscienza dell'essere stato scaricato dalla sua ragazza e si arrovella sulla tragica morte di Linda Gray. L'iniziale parte del romanzo, una buona metà invero, incentrata sulla descrizione piacevole e fantasiosa della vita del parco ,fatta in prima persona da Dev, risulta estremamente scorrevole e divertente, e le pagine fluiscono rapide tra le mani del lettore. Non sapendo infatti che si tratta di un romanzo di King potrebbe sembrarvi una leggera lettura di intrattenimento con un lievissimo risvolto paranormale sullo sfondo. Se infatti state pregustando una lettura densa di paura e brividi, sappiate che Joyland è un romanzo giallo in cui il giallo sembra essersi ritrovato a passare per caso. Niente morti sulle montagne russe, o al tiro a segno o sulla ruota panoramica quindi, ma solo un fantasma sfortunato nel tunnel dell'orrore. Niente di stupefacente quindi, lo sapevate, King ha addirittura cambiato editore per l'occasione proprio per mettere sull'avviso i suoi fedeli lettori che questa era una lettura diversa dal solito. Quello che però non ci si aspetta è sicuramente l'estrema marginalità della parte "gialla" e di come questa venga sviluppata in fretta e in maniera poco approfondita all'interno dell'opera. Joyland si legge in pochissime ore e alla fine della lettura (seppur piacevolissima) si resta con l'impressione di aver letto un lungo racconto invece di un romanzo. La soluzione del caso avviene così repentinamente e in maniera così superficiale da rimanere un po' spiazzati. Lo svolgimento delle scene clou è così veloce da sembrare, come già detto, quella di un racconto, in cui è necessario stringare tutto in poche scene per brevità. Come lettrice di romanzi di ogni genere ho trovato molto ben fatta tutta la parte riguardante il "mondo del parco", ma poco soddisfacente quella gialla. Nel complesso quindi ho apprezzato e trovato divertente tutta la parte "Joyland", con la descrizione delle giostre, delle varie attività del parco e dei suoi personaggi (la chiromante Rozzie, il caposquadra Pop) o l'esibizione del Simpatico Howie nell'Hokey Pokey, ma deludente il fulcro della storia , il mistero delle uccisioni, che viene liquidato alla bell'e meglio. In definitiva volendo apprezzare appieno questa lettura dovrete gustarvi quello che vi viene offerto senza troppe aspettative sulla risoluzione del mistero, visto così il libro vale la spesa, ma se i romanzi gialli sono il vostro pane quotidiano potreste rimanere con un po' di amaro in bocca. Consigliato a chi ama King, a chi cerca una lettura carina ma non paurosa e al frolloccone che è in ognuno di voi. Voto: 7.
Di fianco la copertina originale americana.
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