Cari Utenti del Drago
Buona Pasqua!
domenica 31 marzo 2013
giovedì 28 marzo 2013
La mia unica amica
La mia unica amica
di: Eliana Bouchard casa editrice: Bollati Boringhieri collana: Varianti pag: 242Entrambe nuove nella classe che le accoglie, la protagonista e Stella, siedono affiancate in un banco biposto difronte alla cattedra, quasi separate dal resto della classe. Fra le due si instaura un rapporto complesso e mutevole, protagonista della narrazione.
L'amicizia ,fra Stella e la voce narrante del racconto, è il tema principale del romanzo di Eliana Bouchard, uno scorcio intenso e sentito del mondo vivido e vibrante dell'infanzia. La protagonista racconta attraverso i suoi occhi fantasiosi e la sua mente acuta di osservatrice il rapporto complesso e speciale che man mano la lega sempre di più a Stella, l'unico soggetto nel racconto ad avere un nome, laddove tutti i comprimari, seppur splendidamente delineati, hanno solo una definizione: la volpe, l'anima in pena, la bambina dei campi, il figlio del cancelliere, l'alieno. Così Stella è, come suggerisce il nome, l'unica star del racconto, sebbene attraverso l'analisi della suo personaggio la voce narrante svelerà di se stessa molto più di quello che si possa immaginare. Stella è descritta come una bambina spavalda, sicura di sé a tal punto da essere temuta dagli altri compagni. Allo stesso tempo la sua sicumera, che affascina e ipnotizza la protagonista, è un baluardo conquistato con la determinazione e la forza di un animo che non si arrende mai alla sconfitta, che sotto le ceneri della sua difficile situazione famigliare, arde e brilla di coraggio. Così la nostra narratrice, che immagina se stessa come il guardiano di un faro agli estremi del mondo, naviga verso questo astro misterioso, attraverso ghiacci infidi quando non sa come capire la sua compagna , e poi di nuovo a vele spiegate quando la comprensione di nuove sfaccettature del carattere illuminano il cammino. Ma come tutte le amicizie, anche quella narrata in questo romanzo, sarà messa a dura prova, e la voce narrante ci parlerà della sua necessità di compiere una scelta difficile: la fiducia verso Stella o l'abbandono del cameratismo fra le due? Tutto il romanzo è caratterizzato da un linguaggio complesso, ricco di metafore e analogie, sempre in bilico fra la prosa composita e una fraseologia spinosa, ma alla fine in grado di richiamare immagini così ben costruite da farsi perdonare qualche virtuosismo di troppo. "La mia unica amica" è un romanzo piacevole, perché in grado di riportare alla memoria e far rivivere quei meccanismi fra bambini dove tutto è sempre una scoperta, una sfida, una favola da svelare e allo stesso tempo è in grado di rendere alla perfezione i sentimenti e i crucci tipici di quell'età. La scelta poi di chiamare ogni comprimario con una definizione del suo carattere o del suo aspetto, come se nel ricordo ogni volto o nome divenisse poi un emozione impressionista, rende il tutto ancora più tagliente, con un'ironia sottile, ma molto ben misurata. Personalmente ho molto apprezzato le parti in cui la voce narrante descrive le sue impasse come momenti di navigazione nell'artico, e le descrizioni della maestra (la regina), che appare, proprio come il suo pseudonimo lascia intendere, la somma autorità, ma anche un personaggio equanime e molto amato. Sullo sfondo di tutto il racconto si presenta limpido il mondo semplice e nitido di un paesino di montagna di qualche ventennio fa, con la mitica eclissi solare, le cicles o ciunghe (aka chewing-gum), la slitte fatte di cartoni e la necessità di non sprecare mai nulla. Il libro nasce probabilmente da un' esperienza veramente vissuta dall'autrice che frequentò nei primi anni di scuola una pluriclasse di montagna (come specificato dal sito di Bollati Boringhieri). Consigliato ai lettori che cercano un romanzo di narrativa che li faccia viaggiare un po' indietro nel tempo, a chi ama la prosa elaborata, e a chi rivive con piacere i ricordi d'infanzia: Voto: 8
Un brano tratto dal libro:
"La notte antartica muove il sipario di interrogativi, lo fa scivolare sulla figura di Stella e avvolge il tre alberi imprigionato dai ghiacci; il fasciame scricchiola in modo sinistro, assediato da banchi imponenti che, scontrandosi, imprimono l'uno contro l'altro una pressione talmente feroce da portare i giganti di vetro a sollevarsi sempre più in verticale, a lanciarsi nel cielo in forma di onde furenti rapprese dal gelo. La tenaglia mortale stringe la chiglia, sale sui fianchi e temo, per la prima volta dall'inizio del viaggio, di dover abbandonare il veliero se la banchisa non accenna a spezzarsi."
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mercoledì 27 marzo 2013
Tredici
Tredici
di: Jay Asher casa editrice: Mondadori collana: Oscar bestsellers pag: 246 titolo originale: 13 Reasons WhyClay Jensen ha appena ricevuto uno strano pacco. All'interno di esso sette cassette numerate attendono di essere ascoltate. La voce che Clay sente non appena inserita la prima cassetta nel mangianastri è quella di Hannah Baker, la ragazza della sua scuola morta suicida. Perché Hannah gli ha mandato quei nastri, e cosa c'entra con le tredici storie che questi hanno da raccontare? Clay ascolta la storia di Hannah che non è solo la sua, ma anche quella di tutti quelli che l'hanno conosciuta. Compreso Clay.
Tredici parte come un thriller, dando al lettore poche tracce inquietanti a cui afferrarsi per poi diventare un romanzo dai risvolti sociologici giovanili. La storia di Hannah infatti, la cui voce si alterna nel racconto a quella di Clay, è una storia di silenzi e di sussurri, di grida mute e fragili verità. "Tredici motivi perché" è il titolo originale, quasi a dire che le tredici persone coinvolte nella narrazione , non siano solo protagonisti, ma anche ragioni di quello che ha spinto Hannah a togliersi la vita. Ciascun attore in questo macabro teatro è infatti destinatario delle cassette, ognuno di loro sarà vincolato all'altro dai segreti e dalle azioni che li ha visti coinvolti. Hannah cerca quindi una vendetta? Vuole legare indissolubilmente ogni artefice della sua lenta caduta all'altro? Clay ascolta i nastri e man mano nella storia ricostruisce il puzzle della vita di Hannah e, allo stesso tempo, vede delinearsi vivida una ragnatela di incomprensioni e omissioni che, alla fine, intrappola e soffoca la ali fragili della verità. Sono quindi tutti colpevoli tranne Hannah? Hannah è la vittima e i 13 sono i suoi carnefici? Le cose non sono mai così semplici e Clay lo capirà ben presto. Se Hannah è infatti una vittima, allo stesso tempo diventa essa stessa un muto colpevole in una giostra che non rallenta la sua corsa, e si schianta contro l'inevitabile finale. Ma quello che Clay alla fine capirà sarà forse la chiave di volta del cambiamento, la scintilla necessaria a non lasciare Hannah morire ancora. Tredici è un romanzo la cui lettura è stata per me controversa, se da una parte infatti ero incuriosita dall'idea iniziale e dal desiderio di svelare il mistero, allo stesso tempo mi ha lasciata interdetta su molti punti essenziali della storia. Hannah infatti sembra inizialmente una vittima assoluta, un capro espiatorio di un meccanismo perverso e, in questo senso, come lettrice avrei dovuto provare un forte coinvolgimento nei suoi confronti, o almeno un forte biasimo, se non proprio rancore per i famosi 13. In realtà la scrittura di Jay Asher non riesce realmente a trasportare emotivamente e per tutto il libro ci si trascina un po' dubbiosi verso lo svelamento finale, colpiti dalla crudezza di alcune scene (soprattutto nella parte finale del romanzo), ma mai veramente partecipi al dolore che viene descritto. Dove infatti l'autore ci dice che Hannah, o Clay, stanno provando rabbia o orrore o una forte emozione, queste descrizioni rimangono solo parole, senza mai coinvolgere realmente chi legge. L'autore in definitiva non riesce a immergere il lettore nell'emozione, non lo trasporta, non lo fa arrabbiare o piangere come i protagonisti. Le descrizioni intristiscono, ma non fanno mai vibrare assieme agli interpreti. Tredici è uno di quei romanzi che prende bene la mira, ma , a mio parere, non centra il bersaglio. Avrei voluto piangere assieme a Clay, ma il mio è rimasto un freddo rimpianto per la triste Hannah. Allo stesso tempo credo che il romanzo sia rivolto a colpire soprattutto gli animi degli adolescenti, ancora immersi nel mondo scolastico e, quindi, più propensi a "sentire" quello che sente Hannah, sebbene rimango dell'idea che un bravo scrittore sia in grado di far rivivere a chi legge qualunque età con i relativi tormenti. Consigliato a chi cerca un thriller del tipo after-life non troppo elaborato, e a lettori giovani.
Voto: 6-
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martedì 26 marzo 2013
Il trono di spade - Il grande Inverno.Le cronache del ghiaccio e del fuoco vol 1 e 2
Il trono di spade
Il grande Inverno
Il grande Inverno
Le cronache del ghiaccio e del fuoco
vol 1 e 2
di: George R.R. Martin casa editrice: Mondadori pag: 855 titolo originale: A Game of Thrones - Book One of a Song of Ice and Firevol 1 e 2
A Grande Inverno, fortezza a Nord dei Sette Regni, poco lontana dalla Barriera, dove le stagioni durano anni, il Lord Eddard Stark conduce la sua pacifica vita insieme alla moglie Catelyn e ai figli Robb, Bran, Sansa, Arya, Rickon e al figlio illeggittimo John Snow. Ma qualcosa sta cambiando nell'equilibrio dei Regni dominati da Re Robert Baratheon: presso la Barriera (altissimo muro che separa e difende i Regni dagli Estranei) qualcosa di oscuro è in fermento. La morte improvvisa del primo cavaliere del Re, Jon Arryn, spinge Re Robert a Grande Inverno, per chiedere al suo amico e compagno di battaglia Eddard (detto Ned) di assumere a sua volta l'incarico. Assieme a Re Robert giunge a Grande Inverno anche la corte del re, con la regina Cersei Lannister, i di lei fratelli Jamie (gemello, denominato sterminatore di re) e Tyrion (affetto da nanismo e pertanto denominato Il Folletto), e i tre figli dei sovrani (l'erede al trono principe Joffrey, Myrcella e Tommen). Lotano dai sette regni, gli antichi eredi al Trono di Spade (su cui siede per diritto il Re) Viserys e Daenerys Targaryen, della dinastia dei Targaryen (detti "il sangue del drago") sgominata da Robert Baratheon, cercano il modo di riconquistare il trono e si uniscono perciò a Khal Drogo, guerriero a capo dei Dothraki, un popolo barbaro, sperando di essere aiutati nell'impresa.L'avvicinarsi dell'Inverno, i segreti legati alla morte del primo cavaliere del re Jon Arryn, gli intrighi orditi dai Lannister e le vicende dei Targaryen, risucchieranno la famiglia Stark in un vortice di eventi legati alla sorte del Trono di Spade.
"Nel gioco del trono o si vince o si muore", le sibilline parole di uno dei personaggi di questo formidabile romanzo ad ambientazione medievale, sono la summa di quanto George R.R.Martin ha sviluppato nel primo libro della saga delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Quelli che infatti vengono distinti come due volumi (Il trono di spade e il grande inverno) sono in realtà nella versione originale americana un unico tomo dal titolo "A game of Thrones", e ci introducono allo spietato gioco del trono. La storia ci viene raccontata attraverso i punti di vista alternati di Eddard, Catelyn, Jon, Bran, Sansa, Arya, Daenerys e Tyrion, e tramite i loro occhi osserviamo un mondo ricchissimo di particolari e pieno di eventi. "L'inverno sta arrivando" è il motto della nobile casata Stark, il cui simbolo è il fiero meta-lupo (un tipo di lupo intelligente e dalle grandi dimensioni), e ricorrerà come un mantra attraverso le bocche dei diversi personaggi, ognuno caratterizzato in maniera profonda e avvincente, e perfettamente credibile. I vari punti di vista sono infatti costruiti così sapientemente da essere assolutamente verosimili anche quando l'autore fa parlare le protagoniste femminili o i protagonisti più giovani della storia. Le cronache del ghiaccio e del fuoco non risparmiano però nulla del cinismo o della crudezza del mondo a nessuno dei suoi personaggi e i lettori sono quindi avvertiti in questo senso, che il romanzo non è un libro per bambini. Abbondano infatti scene violente e scandalosi avvenimenti che non sono per stomaci deboli o per occhi a forma di cuore. I personaggi di Martin sono crudi e spietati, come crudo e spietato è il mondo costruito per loro. Un mondo in realtà non troppo dissimile dal nostro, sebbene per alcuni versi sicuramente più epico e non privo di elementi magici e mistici. Pronti quindi ad affrontare anche il più brutale dei mondi, sappiate che quella che vi ritroverete a leggere è una saga complessa e affascinante, dove nulla è lasciato al caso e ogni personaggio finirà con diventarvi anche troppo caro. I colpi di scena, posti alla fine di ciascun capitolo, vi terranno col fiato sospeso fino alla ripresa degli stessi in quello successivo delle personali vicissitudini di ciascuna voce narrante. Martin è sicuramente molto abile in questo e ogni volta vi ritroverete a scorrere rapidi le pagine per conoscere gli avvenimenti. Fra tutti i personaggi ho sicuramente amato Eddard per la sua integrità e Jon Snow e Arya per il loro coraggio, ma ammetto che, a dispetto della sua sottile furfanteria, anche quella canaglia di Tyrion il Nano si è scavato un posto speciale nel mio cuore di lettrice. George R.R. Martin riesce a rendere simpatico perfino un manigoldo. In definitiva Il Trono di Spade è un romanzo intenso, spietato e scorrevolissimo, in grado di coinvolgere e appassionare, con uno stile personalissimo e una grande ricchezza di dettagli. Inoltre sfido ciascuno di voi a concludere il libro senza il desiderio di possedere un cucciolo di meta lupo. Consigliato a lettori adulti che amano il fantasy medioevale, gli intrighi di corte e le lunghe saghe. Affrettatevi a leggerlo perché l'inverno sta arrivando! Voto: 8 e mezzo
Le cronache del ghiaccio e del fuoco contano finora in America 5 libri (suddivisi da Mondadori in 12 volumi) e attendono la fine della saga con gli ultimi due romanzi tuttora in lavorazione. A questa pagina di wikipedia potrete trovare la suddivisione effettuata da Mondadori.
La HBO in America ha tratto da questa saga una serie televisiva di grande successo giunta finora alla terza stagione e trasmessa anche in Italia su Sky. Qui la pagina di wikipedia che ne parla
mercoledì 20 marzo 2013
In fuga da Mortaria I viaggi di Egg
In fuga da Mortaria
I viaggi di Egg
di: Geoff Rodkey casa editrice: Giunti Junior pag: 288 titolo originale: Deadweather and Sunrise Egbert Masterson ha quasi tredici anni e vive sull'isola di Mortaria, covo di pirati, il cui clima costantemente afoso è determinato da un Vulcano senza nome. Come se non bastasse Egbert ha due perfidi fratelli ( Adone e Venere) e un padre taciturno che non si cura di lui . Tutto sembra già scritto nella vita del giovane , finché un giorno il padre non decide improvvisamente di portare tutta la famiglia sulla ricca e bella isola di Aurora per motivi misteriosi . Ad Aurora i Masterson fanno la conoscenza del ricco e potente Roger Pembroke e prima che Egbert se ne renda conto vedrà la sua famiglia volare via per sempre a bordo di una mongolfiera e si troverà coinvolto in una rocambolesca fuga per la sopravvivenza.
La camicia fradicia di sudore è attaccata al corpo come un sudario, se mi volto verso Nord Est posso vedere le coltivazioni di Ugli (delle specie di agrumi) della piantagione dei Masterson, mentre volgendo la testa verso la costa posso osservare in lontananza quel covo di pendagli da forca di Port Scratch. Sì cari lettori, per recensire questo libro è stato necessario giungere a Mortaria! Solo così ho potuto confermare con i miei occhi quanto riportato nel racconto di Egbert e poter fare una recensione adeguata. No! Non ringraziatemi, il mio dovere di recensore richiede questo e altri sacrifici. Daltronde la recensione mi ha condotta anche ad Aurora, dove ho potuto gustare un eccellente rotolo alla marmellata, quindi non tutto il male viene per nuocere! Ma veniamo a noi vecchi pirati! In fuga da Mortaria è un romanzo dalle mille sfaccettature che , per personaggi e trama, potrebbe a tratti considerarsi un mix fra Tom Sawyer, Grandi speranze, l'Isola del Tesoro e Lemony Snicket. Egg è infatti sicuramente un ragazzino ricco di risorse interiori, con occhi che fanno grandi sogni e circondato da figuri dalla doppia faccia e dalla stolida cattiveria. L'avventura diventa, all'improvviso, inesorabile parte della sua vita, ma anche l'amore sembra scavarsi la sua nicchia, in una corsa disperata per tentare di salvarsi la vita e tornare a Mortaria, dove è custodito il segreto alla base di tutta la narrazione. Non lasciatevi trarre in inganno dall'avventuroso titolo scelto da Giunti, Egbert fuggirà sì, ma verso Mortaria e non da. Il titolo originale del romanzo infatti "DeadWeather and Sunrise" fa riferimento alle due isole di Mortaria e Aurora che sono i luoghi chiave della storia. Non mancheranno però anche fughe in mare, confronti con ferocissimi pirati, e un ravvicinato incontro con i maiali dell'Isola dei Maiali. Come lettori ci dispiace solo di non poterci recare sulla citata Isola di Pella Nonna, sebbene io conti di farci un salto alla fine di questa recensione. Geoff Rodkey delinea un romanzo avventuroso quanto basta ad affascinare, ma anche istruttivo a sufficienza da farci chiaramente capire che la differenza fra buono e cattivo non è sempre così netta come si possa pensare. Le peripezie di Egg saranno condite infatti da un cinismo tutt'altro che infantile e da una punta di amarezza resa accettabile dall'incrollabile temperamento del protagonista. In fuga da Mortaria è una storia ricca di avvenimenti e colpi di scena, ma priva di quel politically correct a cui siamo abituati dai vecchi classici per bambini. Qui, infatti, i cattivi sono proprio cattivi e più di una volta il protagonista sarà sul punto di decidere fra la sua vita e quella di altri personaggi, con un abbondante scorrere di sangue fra entrambi le parti. La prosa di Geoff Rodkey è semplice, scorrevole e moderna, senza mai raggiungere le vette dei romanzi succitati, ma in un modo che appassiona e intrattiene. Non nascondo inoltre che, molto probabilmente, alla fine del romanzo, vi ritroverete con una certa voglia di rotolo alla marmellata. Consigliato a lettori giovani e al vecchio pirata che è in ognuno di voi: Voto: 8.
Un brano dal libro:
"Eppure non pensai mai, neanche per un solo istante, che fosse possbile. Non ero di nobili origini, ricco, coraggioso, forte e nemmeno intelligente, non avevo nessuna delle doti che rendevano tanto speciali i personaggi dei romanzi e i protagonisti dei libri di storia.
Sapevo che fuori esisteva tutto un mondo, solo non credevo che ci fosse un posto per me. E, anche se ci fosse stato, non avevo idea di come fare a trovarlo. Non mi venne mai in mente che sarebbe stato il mondo a trovare me e che un giorno, senza che io muovessi un dito, la mia vita sarebbe cambiata completamente e per sempre.
Eppure avvenne. E questa è la storia."
La serie delle "Chronicles of Egg" ha già un secondo volume in America dal titolo "New Lands" (copertina di fianco) che sarà disponibile (sempre in America) dal 2 Maggio 2013, nonchè un sito ad essa dedicato che potrete vedere Qui e
dove potrete trovare anche la cartina dell'avventura (presente nella seconda di copertina del cartaceo , ma assente nell' e-book)
lunedì 18 marzo 2013
Anger
Anger
di: Isabel Abedi casa editrice: Corbaccio pag: 214 titolo originale: Isola Joy Reichert (in arte Vera) è alle soglie dei diciotto anni e accetta di partecipare ad un progetto cinematografico a metà fra un reality show ed un film. Il geniale e famoso regista Quint Tempelhoff ha infatti reclutato dodici ragazzi, fra cui la stessa Joy, per spedirli poi su un'isola deserta a largo di Buenos Aires, completamente tappezzata da telecamere e dotata di tutti i comfort necessari alla permanenza del gruppo per tre settimane. Il cast dei ragazzi , ognuno dei quali sceglie un soprannome fittizio, viene rassicurato sulla sicurezza del progetto dalla presenza del regista, e di un suo aiutante, su un'isoletta vicina. L'idea di Tempelhoff è quella di registrare ogni evento per poi ricavarne un film. Quello che i ragazzi non si aspettano è però che il regista ha in mente un progetto molto più ambizioso, e una volta sull'isola scopriranno di essere le pedine di un gioco spietato: ognuno di essi riceve infatti una busta nera che determinerà chi fra loro svolgerà il ruolo di assassino e chi invece sarà la vittima. Seppur titubanti i dodici accettano la sfida, rassicurati dal fatto che si tratta solo di una messa in scena, nessuno infatti corre alcun pericolo, e gli "assassinati" saranno unicamente allontanati dall'isola in gran segreto dall'assassino. Qualcosa però va storto, e quello che sembra un gioco innocente diventa una tragico inganno.
Il suono di una sirena da nebbia annuncia la "morte" del primo assassinato. Vi ricorda qualche cosa? Sicuramente la scelta del titolo "Anger" (rabbia in inglese) richiama volutamente il suono di Hunger (fame) del celeberrimo Hunger Games di Suzanne Collins. La circostanza poi che i protagonisti siano dodici ragazzi in lizza fra loro in un gioco "mortale", non può che togliere sicuramente ogni dubbio sull'iniziale ispirazione della trama di questo libro. Se anche infatti il titolo originale del romanzo sia "Isola" (termine volutamente italiano, come viene specificato all'interno del romanzo, per richiamare il senso di isolamento) l'ammicamento in questo senso da parte dell'autrice sarebbe comunque risultato palese al lettore. Le verosimiglianze con Hunger Games si limitano però a questo canovaccio iniziale e sicuramente "Anger" e "Hunger Games" si svolgono su due piani completamente diversi. Se infatti in Hunger Games la lotta della protagonista è quella per la sopravvivenza e per il riscatto sociale (inteso come opposizione ad un governo ingiusto), Anger si limita ad essere un thriller adolescenziale, con risvolti romantici tipicamente Young Adult, e dall'analisi sociale quasi del tutto assente, se non per la personalissima vicenda della protagonista, introdotta però solo come "mezzo" per lo sviluppo della trama. Vera infatti, ragazza introversa e poco sicura di sé, decide di partecipare all'Isola con l'unico scopo di riavvicinarsi alle sue origini di meniños de rua delle favelas, e per recuperare il rapporto con Esperança, la misteriosa donna dalla cui foto non si separa mai. L'isola è inizialmente per la protagonista solo un mezzo per affrontare e capire il suo passato e, solo in seguito, diventa invece anche un luogo dove vivere i propri drammi di adolescente insicura e il palcoscenico di un'amore giovanile e di uno spietato meccanismo. Anger strizza quindi l'occhio ad Hunger Games, ma trova poi una sua strada, che è quella del thriller Young Adult. La narrazione avviene a flashback attraverso le parole di Vera, e si alterna alla voce di un'osservatore esterno, il burattinaio dell'Isola, che diventa gradualmente sempre più strano ed inquietante. La tensione del lettore cresce man mano che si va avanti, e in questo senso il romanzo avrebbe un certo pregio, se il tutto non fosse guastato dai patemi interiori della protagonista, tipicamente adolescenziali, che a mio avviso strizzano esageratamente l'occhio al pubblico giovanile svilendo grandemente la trama. Vera infatti si innamora istantaneamente del misterioso "Solo", e si dibatte interiormente sulla sua inadeguatezza. Un paio di esempi:
"Chiusa come un'ostrica. Era quello che i ragazzi della mia scuola dicevano di me, anche se le loro parole mi rimbalzavano addosso, come un guscio liscio. Non mi toccavano. Ora però quel guscio si era rotto e capii di avere paura, paura di essermi aperta."
"Innamorarsi di qualcuno poteva essere doloroso, molto doloroso, e anche da questo non ci si poteva difendere. Rimasi a guardare il mare. Il vento fresco, ma non riuscivo quasi a respirare. Mi sentivo spaventosamente sola, isolata. Come un'isola pensai. Un isola in mezzo al mare"
Ma ai fini della trama tutto fa brodo e quindi continuiamo a leggere presi dal mistero che si infittisce, fino a giungere al coupe de theatre, così vecchia scuola da diventare quasi originale, quasi. Anger in sostanza è un thriller che non dispiace, scorrevole, ma che avrebbe potuto sfruttare molto meglio le sue potenzialità, ed evitare una certa ripetitività nella fase iniziale (con una presentazione a oltranza di ciascun personaggio) e la scelta di alcuni cliché nella delineazione di alcuni caratteri (la bella un po' sciacquetta, il furbo mefistofelico, l'esuberante bonacciona etc..). Consigliato a chi cerca un thriller carino, ma senza pretese, e agli amanti degli YA. Voto: 7
Di lato la copertina originale del romanzo.
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domenica 17 marzo 2013
Temeraire. Il drago di sua maestà
Temeraire
Il drago di sua maestà
di: Naomi Novik casa editrice: Fanucci pag: 402 titolo originale: His Majesty's Dragon (Temeraire book 1)William Laurance è comandante della nave da guerra inglese Reliant. In seguito all'abbordaggio della nave francese Amitie, la Reliant viene in possesso di un uovo di drago prossimo alla schiusa. L'uovo rappresenta un ricco bottino per l'Inghilterra, in corsa per la fortificazione della propria aviazione, costituita proprio da Draghi, nella guerra contro l'incombente esercito Napoleonico. Addestrare un drago richiede però la completa rinuncia ad una vita normale, poiché la cura e l'allenamento dell'animale neccesita di una dedizione assoluta, lontana dai canoni della disciplinata marina. Quando quindi Laurance sarà scelto, suo malgrado, dall'insolito drago appena nato, la sua vita sarà completamente stravolta. Un rapporto nuovo e speciale lo legherà a Temeraire.
Temeraire è un bellissimo Drago nero, elegante e fiero, in grado di parlare (come tutti i draghi) e grande appassionato di lettura. Temeraire inoltre è anche un cucciolone affettuoso e prorpio tutte queste caratteristiche lo renderanno caro a Laurance. Le stesse caratteristiche lo renderanno caro anche al lettore, che ne sarà inevitabilmente conquistato. Anche il lettore più duro di cuore desidererà poter passare un notte sotto le stelle al fianco di un cucciolone cresciuto e pieno di scaglie, e di potere poi librarsi nei vasti cieli trasportato dalle sue agili ali. Se a tutto ciò si aggiunge una personale predilizione per le tattiche militari e le scene di battaglia, questo libro non potrà che affascinare ulteriormente. La prima parte del romanzo, incentrata sul nascente rapporto fra Laurance e Temeraire risulta ben costruita e accattivante, immergendo il lettore nell'ucronico mondo di Naomi Novik, dove la battaglia di Trafalgar, fra Francia e Inghilterra (durante la quale Napoleone si appresta ad invadere l'Inghilterra), si gioca sulla potenza dell'aviazione costituita da Draghi. Nella seconda parte il romanzo riscrive le pagine della storia, introducendo l'elemento aviazione con grande ingegno, e approfondendo tutte le fasi militari, lasciando forse solo poco spazio alla personalità di alcuni personaggi di cui ci sarebbe piaciuto sapere di più. Se infatti l'impegno dell'autrice è chiaro nella ricostruzione ucronico-storica, risulta un po' meno efficace in alcuni punti un po' frettolosi e poco approfonditi, se non proprio un po' confusi, come il rapporto fra Laurance e Jane Roland (capitano del drago Excidium e madre della giovanissima alfiere Emily). Sicuramente il mondo draghesco di Naomi Noivik risulta piacevole agli occhi di chi ama le storie che parlano di draghi, con le descrizioni delle caratterstiche delle varie razze e, soprattutto, con la creazione di un mondo draghesco ben definito (in tal senso non mancheranno neanche le parti commoventi ). Personalmente ho apprezzato tutti i risvolti dragheschi del libro, e ho letto con attenzione le parti militari, avrei però di sicuro gradito un maggiore coivolgimento nella seconda parte del romanzo che perde un po' di mordente, senza comunque scadere mai nel noioso. Unica nota veramente dolente del romanzo è la sconfortante mancanza di congiuntivi (cosa sempre più tristemente frequente nei libri).Consigliato a chi ama i romanzi a tema Drago, a chi ha amato Eragon (sebbene qui non vi siano elementi magici o fantasy-classici) e a chi si immerge volentieri nei libri che parlano di guerra. Voto: 7 e mezzo.
"Temeraire. Il drago di sua maestà" è il primo di una serie di otto romanzi di cui in Italia sono stati pubblicati altri tre volumi sempre da Fanucci (le cui copertine sono qui sotto):
(Throne of Jade)Temeraire. Il trono di Giada
(Black Powder War )Temeraire. La guerra dei draghi
(Empire of Ivory)Temeraire. L'imperio d'avorio
(Victory of Eagles)- inedito in Italia
(Tongues of Serpents)- inedito in Italia
(Crucible of Gold)- inedito in Italia
(Blood Of Tyrants )- che uscirà in America ad Agosto 2013
Per avere qualche idea in più sulla battaglia di Trafalgar vi rimando a questa pagina Web.
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giovedì 14 marzo 2013
L'ultimo drago
L'ultimo drago
di: Jasper Fforde casa editrice : Mondadori collana: I Grandi pag: 260 titolo originale: The last DragonSlayerJennifer Strange ha sedici anni e lavora come assistente alla Kazam, casa di incanti che si occupa di diverse attività nel regno di Hereford, uno dei Regni Disuniti, in un epoca in cui le Arti Mistiche sembrano perdere sempre più importanza nei confronti della più efficiente tecnologia. Jennifer è un'orfana e ha un contratto di servitù nei confronti della Kazam che potrà essere sciolto solo dopo cinque anni di servizio presso Ser Zambini, capo della Kazam, di cui si sono perse le tracce. Tutto sembra prestabilito nella vita di Jennifer, finché una forte premonzione non viene carpita da tutti i veggenti di Hereford: Maltcassion, l'ultimo drago confinato nelle Terre dei Draghi, sta per morire. Come se non bastasse la sfera magica sembra in fermento e in procinto di osservare il rarissimo fenomeno della "Grande Magia". La morte dell'ultimo drago mette in moto un meccanismo perverso e innarestabile per l'accapparamento delle Terre di Drago. Jennifer, suo malgrado, ne sarà coinvolta.
-Quark !- No fermi non fuggite, la presenza di una Quarkbestia in questa recensione non deve farvi temere, sebbene sia per un decimo labrador e per il resto un misto di Velociraptor e tritatutto, vi assicuro che non vi accadrà nulla.( Bene Quarky, ecco a te una lattina , mentre la sgranocchi con le tue fauci a sciabola, io procedo con la rece. ) L'ultimo Drago è un Fantasy ricco di ironia e idee originali, con personaggi ben strutturati e una trama tutt'altro che scontata. L'universo magico creato da Jasper Fforde ha le sue specialissime regole un po' matte un po' ciniche, in cui i maghi e la magia si scontrano con un mondo molto più simile al nostro di quanto non ci si possa aspettare. Quando Jennifer si trova infatti coinvolta dalla sorte di Maltcassion, finisce per imbattersi in meccanismi freddi e calcolatori che coinvolgeranno Maghi, Re, industrie di Gadget e gran parte della popolazione dei Regni Disuniti. Fforde ci mostra una società spietata e sprezzante, ma lo fa con uno humour e una fantasia che rendono il tutto estremamente fluido e spassoso. Inutile dire che ho adorato il personaggio di Gamberetto, l'orfano che viene mandato dalle Venerate Dame dell'Aragosta (le sorelle che si occupano degli orfani) come aiutante di Jennifer, e che ho emotivamente adottato una Quarkbestia (come avrete capito dall'inizio della mio post), simpatico e spaventoso animaletto da compagnia della nostra eroina. L'ultimo Drago è il primo libro che leggo di Jasper Fforde e sono sicura che non sarà di certo l'ultimo, il suo stile è sicuramente molto nelle mie corde di lettrice, e sarà altrettanto certamente apprezzato da chi ami scrittori come Terry Pratchett, Walter Moers, e alla lontana lo Stefano Benni dei bei vecchi tempi. Consigliato a lettori di tutte le età, a chi ama il Fantasy e a chi adora lo Humour nei libri. -Quark!- Voto: 8.
Il brano iniziale del libro:
"Ero famosa, un tempo. La mia faccia è finita su magliette, spille, tazze ricordo e manifesti. Sono comparsa sulle prime pagine dei giornali e alla tv, e sono perfino stata ospite dello Yogi Ursus Show. "La Vongola Quotidiana" mi ha definito "l'adolescente più influente della stagione", e sono stata nominata "donna dell'anno" dal "Mollusco della Domenica". Due persone hanno tentato di uccidermi, altre hanno minacciato di sbattermi in galera, ho ricevuto sedici proposte di matrimonio e sono stata dichiarata fuorilegge da Re Snobb. Tutto questo e altro ancora, in meno di una settimana.Il mio nome è Jennifer Strange."
L'ultimo Drago (copertina originale a sinistra) è il primo della serie la "The Chronicles of Kazam" e ha già un seguito in america dal titolo "The Song of the Quarkbeast " (copertina originale a destra) tradotto in Italia col titolo "La sfida di Kazam" da Mondadori. (copertina in basso)
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mercoledì 13 marzo 2013
L'albero dei segreti
L'Albero dei segreti
di: Natalie Standiford casa editrice: Mondadori collana: contemporanea pag: 248 titolo originale: The Secret TreeAraminta Mortimer, detta Minty, ha un nome di battaglia: Menta Fresh. La grande aspirazione di Minty è infatti quella di partecipare al Roller Derby insieme alla sua amica Paz (nome di battaglia Paz. A. Fury). Nell'estate dei sui undici anni Minty si allena per imparare nuovi trick e numeri da effettuare durante la locale parata del 4 Luglio a Cantonsville, città di pattinatrici (le mitiche Cantonsville Nine) , dell'UomoStrello e della Signora Strega. Quello che Minty non si aspetta, e che cambierà la sua estate, è trovare uno strano biglietto nella cavità dell'albero di Ike il matto: "Nessuno mi ama a parte il mio pesce rosso". L'albero diventa il depositario dei segreti di Cantonsville e Minty si ritroverà suo malgrado a vestire i panni di una spia insieme al misterioso Raymond, in maniera da salvare la sua amicizia con Paz e da risolvere i fitti misteri di Cantonsville.
L'Albero dei segreti ha molte storie da raccontare, piccoli tasselli di un puzzle che coinvolge tutti quelli che Minty conosce, compreso l'amico Raymond. Se il titolo non avesse fatto riferimento al vegetale custode di segreti di Cantonsville, si sarebbe più semplicemente potuto intitolare: L'Estate di Minty. Il romanzo ruota intorno ai cambiamenti che avvengono nella piccola realtà di Minty e al passaggio dall'infanzia alla primissima adolescenza. Quando infatti sarà Minty a dover affidare un suo segreto all'albero, questo esprimerà proprio il disagio nei confronti degli improvvisi e sconvolgenti cambiamenti che il suo universo subisce: Non voglio crescere. Mai. Tutti a Cantonsville sembrano infatti subire un passaggio obbligato verso una crescita interiore e Minty, che vuole rimanere se stessa, sembra l'unica a non capire il cambiamento e a non accettarlo. La sua attività di spia le metterà però difronte delle verità in grado di aprirle gli occhi e renderle il passaggio più comprensibile. Natalie Standiford scrive un romanzo lieve, moderno, un po' favola e un po' diario, capace di intrattenere e interessare al punto giusto. Il romanzo è chiaramente rivolto ad un pubblico di preadolescenti, con una trama molto semplice, ma senza scadere mai nel troppo banale o nel tedioso. Sicuramente apprezzabile da un pubblico molto giovane, che potrà carpirne in pieno il lato "misterioso e abbagliante" (come scritto dal The New York Times e riportato sulla copertina del libro). Consigliato quindi a lettori giovanissimi. Voto: 7 ++
Un piccolo brano dal libro:
"Se un albero ha un bel buco profondo nel tronco, un fantasma può andare a viverci dentro e nutrirsi di segreti. L'albero attrae le persone che hanno dei segreti. Queste vanno a depositarli nella cavità e il fantasma se ne nutre, liberandole. I segreti vengono sussurrati di ramo in ramo, fino a volare nel vento e a sparire per sempre. [...] Io m'imbattei nell'Albero dei segreti l'estate scorsa, nel bosco vicino a casa mia. Ecco quel che accadde."
martedì 12 marzo 2013
Il grande e potente Oz- Film 3D
Il grande e potente Oz
Film 3D
regia di: Sam Raimi cast: James Franco, Mila Kunis, Michelle Williams e Rachel Weisz. casa di produzione: Walt Disney Pictures titolo orignale: Oz the Great and Powerful durata: 127 min.Oscar Diggs (detto Oz) è un mago illusionista dalla scarsa fama che si esibisce il un circo ambulante. In seguito alle avance nei confronti della moglie di un nerboruto artista circense si trova a dover fuggire frettolosamente in mongolfiera. La mongolfiera finisce nell'occhio di un ciclone che lo trasporterà nell'incantato mondo di Oz. Nella città di smeraldo, tutti attendono l'avverarsi di una profezia, secondo la quale un potente mago, di nome Oz, li libererà dal giogo di una perfida strega.
Oz è una simpatica ed affascinante canaglia, alla ricerca della grandezza. La sua ricerca ha occhi cinici nei confronti del mondo e si lascia quindi dietro amicizie mancate (l'assistente bistrattato Frank) e veri amori (la bella Annie), mentre sfrutta la credulità degli spettatori e le facili concquiste. Un mondo grigio, come grigia è la prima parte del film, dallo schermo ridotto, quasi a dire che non si può vedere un grande mondo se non si hanno gli occhi giusti per guardarlo. Quando in sala vedrete lo schermo non completamente riempito e il film in bianco e nero non meravigliatevi, non vi hanno fregato sul biglietto nè siete capitati in un cinema dal basso budget, una propizia tempesta ristabilirà l'ordine (e il giusto colore dei 16/9) delle cose. Una grafica 3D abbastanza ben fatta ci accoglie nei titoli iniziali dal gusto retrò e nella scena del ciclone, per poi dipingersi di tutte le sfumature dell'iride una volta giunti ad Oz. La strega Theodora (Mila Kunis) ci informerà della profezia e degli eventi di Oz, innamorandosi perdutamente di Oz (e come dagli torto vedendo James Franco) con cui spera di dividere amore e regno. Giunti al castello la sorella di Theodora, Evanora (Rachel Weisz) , non crederà ad Oz e lo inviterà a dimostrargli i suoi poteri sfidandolo a sconfiggere la strega malvagia Glinda (Michelle Williams). Ma come nel mondo dell'illusionismo non tutto è ciò che appare e gli eventi prenderanno una piega inaspettata. Comincia quindi il viaggio di Oz verso la Foresta Oscura, che spinto dalla cupidigia medita di volgere le cose a suo vantaggio e finirà con lo scoprire molto più di ciò che pensa. Nel suo percorso (assieme ad una scimmia alata a cui ha salvato la vita) incontrerà una sfortunata bambina di porcellana vittima della strega che si unirà all'avventura. Il film è una favola piacevole, con una grafica computerizzata molto buona (davvero notevole l'animazione della bambolina di porcellana e della scimmietta alata) che non risparmia momenti di genuina ilarità (sempre accompagnata da sonore risate dei bambini in sala) e dalla sua fedeltà nel voler essere un prequel del film "Il mago di Oz" del 1939 con Judy Garland, e seminando qui e lì particolari che ritroveremo proprio in quel film. Notevole la recitazione di Rachel Weisz, dalla grande bellezza seconda sola alla sua espressività, e al suo riuscito tentativo di calarsi nella tipica malvagia Disney. Anche James Franco si cala bene nel suo ruolo di amabile briccone, regalandoci una performance molto simpatica. Michelle Williams resta sicuramente azzeccata nel ruolo della buona, dai grandi occhi cerbiattosi. Nel complesso quindi un film sicuramente amabile, adatto a tutta la famiglia e perfetto per i bambini (che in sala hanno terminato con uno scrosciante applauso). Una mia personalissima menzione alla bambolina di porcellana che ho adorato dall'inizio alla fine del film. Voto: 8.
Qui il trailer del film al cinema in questi giorni.
A questo indirizzo potrete trovare degli artwork sul film realizzati dall'artista Joey Chou.
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lunedì 11 marzo 2013
Il lato positivo. Silver linings playbook
Il lato positivo
Silver linings playbook
di: Matthew Quick casa editrice: Salani pag: 290 titolo originale: The silver lining playbook note: precedentemente edito da Salani con il titolo "L'Orlo argenteo delle nuvole"Pat Peoples è appena tornato a casa dai suoi genitori dopo essere stato ricoverato per diverso tempo in un istituto per malattie psichiatriche. Finalmente libero dal "postaccio", ora Pat può finalmente dedicarsi al suo personale percorso di automiglioramento affinché il "periodo di lontananza" da sua moglie Nikki possa finire. Così Pat si dedica anima e corpo allo sport (perché a Nikki piacciono gli uomini tonici), alla lettura di romanzi impegnati (perché così potrà dimostrare agli amici di Nikki di non essere stupido) e ad essere gentile e non ad avere ragione (così che Nikki si accorga di quanto grande sia il suo cambiamento). Cosa è successo con Nikki e perché la musica di Kenny G. scatena una rabbia furibonda? E perché Tiffany continua a seguirlo quando corre?
Sebbene la maggior parte degli "strilli" sui libri non corrispondano mai al vero, quello riportato in copertina su Il lato positivo ("Tra Nick Hornby e Forrest Gump-Una commedia dolceamara che parla d'amore e di follia") è vero a metà. Perché se sicuramente Pat ha ben poco dello spessore di Forrest Gump, anche se ne potrebbe alla lontana condividere la visione ingenua delle cose, la prosa di Matthew Quick può sicuramente essere paragonata a quella di Nick Hornby. Il lato positivo ha infatti uno stile lineare, semplice, molto leggibile, con un punto di vista squisitamente maschile, e con qualche accenno di ironia qui e lì. Se poi si aggiungono a tutto ciò i continui riferimenti allo sport, il football dei mitici Eagles (E-A-G-L-E-S!!!), il cerchio si chiude. Pat non ricorda le cose come dovrebbe e più di una volta, sebbene le occasioni di comprendere la situazione siano molte, inconsciamente cerca di allontanare da se l'inevitabile verità. Il quadro familiare che poi si trova a vivere una volta tornato a casa dai genitori, con un padre freddo e scostante, e una madre iperprotettiva, sembra non migliorare le cose. Ammetto che probabilmente la maggior parte delle persone che si trovassero ad avere un padre come quello di Pat, finirebbe per alienarsi anche senza il bisogno di un rapporto affettivo complicato, ma l'autore punta il tutto per tutto sulla necessità di costruire una dimensione emotiva stabile con un racconto mediato dall'amore per gli Eagles (E-A-G-L-E-S!!!), in cui il rapporto fan-sport diventa anche il mezzo per la riconquista degli affetti. A questo si aggiunge anche la nascita di un'amicizia particolare con Tiffany, anche lei depressa, che diventa un po' lo scossone violento e necessario di cui Pat necessita per uscire dal suo mondo surreale. La passione sportiva quindi (E-A-G-L-E-S!!!) si lega allo strano rapporto con una bella donna un po' matta: cosa può chiedere un uomo di più? Se vi accingete a leggere questo libro, sento però l'obbligo di avvertirvi che, nel suo personalissimo tentativo di acculturarsi, Pat finirà per spoilerarvi completamente i seguenti romanzi: "Addio alle armi" di Hemingway, "La lettera scarlatta" di Hawthorne, "La campana di vetro" di Sylvia Plath e "Huckleberry Finn" di Marck Twain. Se quindi avete intenzioni di leggerli meditate bene sull'ordine di lettura rispetto a questo romanzo. Il lato positivo è una lettura perfetta per passare del tempo, non richiede troppo impegno e agli appassionati tifosi sicuramente strapperà un sorriso qui e lì. Si aggiunge poi una nota romantica sufficiente a intenerire, ma mai smielosa o troppo ingombrante, giusta quel tanto da stuzzicare il neurone amoroso maschile, ma mai in grado di soppiantare gli amori quelli veri (E-A-G-L-E-S!!!). Consigliato a chi ama la prosa semplice e realistica, ma con un punto di vista sballato quanto basta ad incuriosire, agli amanti dello sport e chi cerca un romanzo leggero. Voto: 7.
Dal lato positivo è stato tratto un film candidato a 8 premi Oscar, con Bradley Cooper (Una notte da leoni), Jennifer Lawrence (Hunger Games) e Robert DeNiro (che non necessita presentazioni). Jennifer Lawrence si è accaparrata, per il ruolo di Tiffany, l'Oscar come miglior attrice protagonista. Il film è nelle sale in questi giorni. Qui il trailer.
A questo indirizzo potrete leggere le prime venti pagine del libro.
venerdì 8 marzo 2013
Peter Nimble e i suoi fantastici occhi
Peter Nimble
e i suoi fantastici occhi
di: Jonathan Auxier casa editrice: Salani pag: 358 titolo originale: Peter Nimble and his fantastic eyes illustrazioni dei capitoli: Jonathan Auxier copertina: Gilbert FordPeter Nimble ha dieci anni , è cieco dalla nascita ed è un ladro eccezionale. Non c'è serratura che possa resistergli, e attraverso il suo sensibile olfatto non c'è odore che non sappia riconoscere. Le sue doti vengono però assoggettate al servizio del perfido Mr Seamus, dalle cui grinfie Peter riuscirà a sfuggire solo grazie al furto di un misterioso cofanetto e del suo incredibile contenuto. Cosa c'è nel cofanetto? E perché Peter è assolutamente certo che si tratti del più grande tesoro che gli sia mai capitato fra le mani? Una serie di incredibili avventure coinvolgeranno Peter insieme a un cavaliere-gatto-cavallo, un pescecane, un regno scomparso , molti corvi, pochi principi, un falso Re e molto altro ancora...
Peter Nimble non è un tipo da sottovalutare e se anche voi ,come lui ,foste stati svezzati da una gatta lo capireste bene. Jonathan Auxier scrive una mirabolante favola dal ritmo serrato, dove i cattivi sono veramente cattivi, e scorre anche un po' di sangue. Nei ringraziamenti finali l'autore scrive di essere come Peter, anch'egli un ladro e di essersi ispirato a molti altri romanzi e a molti altri mondi. Ecco quindi che ritroviamo dei personaggi creati ad hoc per questa storia, ma che volutamente ci ricordano qualcuno: Mr Seamus il Fagin di Oliver Twist, Sir Tode il Don Chisciotte, Vecchio Baratto il Gollum del Signore degli anelli. Esattamente come Peter, il narratore compie però i suoi furti con abili mani e quindi leggiamo di questi ispirati personaggi con piacere, e con piacere continuiamo la storia, che si riserva comunque una trama del tutto originale. Una filastrocca misteriosa invita Peter all'avventura:
Re anche troppi, principi pochi,
i corvi dispersi e il mare ritratto.
Venga da lungi chi cancelli il misfatto.
Ma il buio regna, ogni cosa è a soqquadro
se quello straniero non è anche un buon...
Dato il mio personalissimo amore per le filastrocche, il mio cuore è rapito e parte all'avventura con Peter. La narrazione avviene attraverso il punto di vista di un narratore onnisciente e un po' caustico, che ci svela man mano tutto un incredibile mondo legato alla "nobile" arte del furto. Se infatti la filastrocca vi ha lasciato come Peter nella più assoluta confusione, sappiate che la sua soluzione è anche un po' la chiave di volta dell'intera storia. L'inizio di ciascun capitolo è accompagnato da illustrazioni a china realizzate dall'autore (anche questo elemento che rapisce invariabilmente il mio cuore) attraverso il dipanarsi di una favola che ha poco del "politically correct", in cui impareremo che "Ci sono momenti in cui la Giustizia ci richiede più di quanto saremmo disposti a dare". La lettura avviene in modo rapido, attraverso cambi di scena ben fatti e colpi di scena al punto giusto. I lettori più smaliziati capiranno alcuni elementi anche troppo presto, ma nonostante tutto sapranno coglierne i lati piacevoli. Lo stile di Auxier alterna parti ben scritte con parti a mio avviso ancora un po' da raffinare, ma buone nel complesso. Ho trovato particolarmente ben realizzate le parti del Deserto Meritato e le scene della Grotta degli schiavi nella parte finale. In definitiva credo che Peter Nimble sia una lettura piacevole, ma per apprezzarla bisogna tenere ben presente che si tratta di un libro per bambini. Consigliato a lettori giovani in cerca di avventure e a lettori adulti che sappiano guardare con occhi fantastici.. Voto: 8
Un brano tratto dal libro:
"Che cosa siete?" mormorò, prendendo in mano la scatola. Se avesse potuto vederle, sarebbe rimasto senza fiato. E gli si sarebbe illuminato tutto il viso in un gran sorriso. E dalla bocca gli sarebbe uscita la prima, vera risata da dieci anni a quella parte. Perché Peter Nimble era incappato in qualcosa che andava al di là di ogni immaginazione... qualcosa che si può descrivere solo con la parola "fantastico".
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giovedì 7 marzo 2013
The sky is everywhere
The Sky is Everywhere
di: Jandy Nelson casa editrice: Fazi collana: Lain pag: 270 titolo originale: The sky is everywhereLennie vive con la nonna e lo zio Big e un vuoto incolmabile: la perdita di sua sorella Bailey. Sono passate quattro settimane dal morte di Bailey e ogni giorno sembra voler essere una beffa, un continuo perpetrarsi di mancanze, là dove sarebbe dovuta esserci Bailey, o dove Bailey sarebbe stata ad ascoltare. La scoperta dell'amore svelerà a Lennie come affrontare di nuovo la vita.
Puoi guardare in alto cercando il cielo, ma il cielo, se sai guardare, è dappertutto. Lennie scrive pezzi della sua vita con Bailey su foglietti, bicchieri di carta, pagine di libri o fogli di giornale, lasciandoli in giro come messaggi diretti in paradiso, cercando di capire come fare a colmare un vuoto incolmabile. Quello che Lennie non si aspetta, è la strana coesione che viene a crearsi con Toby, l'ex ragazzo di Bailey, e poi l'attrazione per Joe Fontaine, il nuovo compagno di classe. Le emozioni che Lennie si trova a provare sembrano sbagliate, ingiuste, un tradimento nei confronti di Bailey. Osserviamo quindi la ricerca interiore di Lennie, che a sedici anni sembra un groviglio di contraddizioni e sofferenza.
The sky is Everywhere è un romanzo adolescenziale che tratta un tema difficile e lo fa attraverso una trama sui generis, in parte inaspettata e in parte al contrario un pò scontata. Jandy Nelson rende bene i sentimenti della protagonista, con la sua confusione e il suo dolore e, attraverso i "biglietti" scritti da Lennie, trova un buon espediente per ricostruire il suo rapporto con la sorella. Alcuni passaggi risultano azzeccati, efficaci nel svolgimento della trama, mentre altri sembrano voler ricalcare a forza lo stereotipo dello YA, con il tipo bellissimo e sicuro di se, i cui sorrisi luminosi scioglierebbero anche un cuore di pietra. Dall'altro lato c'è il rapporto con Toby, inaspettato, e forse anche non voluto dal lettore, che però diventa un passaggio chiave per l'elaborazione del dolore. Il libro ha sicuramente degli elementi godibili, ma allo stesso tempo lascia con una sensazione di déjà vu, come di una storia già letta. La descrizione dell'amore come sentimento totalizzante, risulterà sicuramente coinvolgente per le lettrici giovani , e credo che sia solo ad esse che questo libro si rivolga. Nel complesso un libro leggibile e scorrevole, ma che non resta impresso (almeno a me). Consigliato a lettori/lettrici giovani. Voto: 6.
Di fianco la copertina dell'edizione originale.
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mercoledì 6 marzo 2013
Seraphina
Seraphina
La ragazza con il cuore di drago
di: Rachel Hartman casa editrice: Sperling & Kupfer pag: 394 titolo originale: SeraphinaSeraphina Dombegh, abile musicista e braccio destro del compositore di corte Viridius, vive in un mondo dove esseri umani e Draghi convivono pacificamente grazie ad un trattato di pace redatto quarant'anni prima. La città di Goredd sta per festeggiare l'anniversario del trattato e fervono i preparativi per l'accoglienza dell'Ardmagar Comonot, capo del regno dei draghi. Ma antichi dissapori e malcontenti strisciano furtivi nella città, dove i saarantras (i draghi in forma umana) sono temuti e tenuti a distanza dalla popolazione, e osteggiati dall'ordine dei Figli di Sant'Ogdo. Seraphina vive una vita in bilico tra i due mondi, custodendo da sempre un terribile segreto che la vedrà coinvolta nel mistero che avvolge la strana morte del Principe Rufus.
Seraphina è un Fantasy medievale ricco di elementi originali, caratteristici di un mondo creato su musira da Rachel Hartman. Il romanzo è fin dalle prime pagine immerso negli elementi che compongono la complessa società di Goredd, con il suo particolare credo religioso (ricco di Santi), la suddivisione in esseri umani e saar, e la vita di un borgo medievale dagli speciali aspetti. A tutto ciò si aggiunge la complicata personalità di Seraphina, che deve riuscire ad unire il suo lato umano al suo lato saar e nel contempo nascondere a tutti la sua vera natura di mezzosangue. Il salto nel mondo di Phina è immediato e il lettore deve adattarsi ai vari elementi che vengono dati quasi per scontati all'inizio della narrazione, ma a cui man mano ci si abitua e che si apprezzano con lo scorrere della pagine. Andando avanti nel romanzo infatti si viene coinvolti dal mistero della morte del principe Rufus, e si segue con piacere l'evoluzione degli eventi e quella personale di Seraphina. Il mondo creato da Rachel Hartman risulta alla fine credibile e interessante, e anche la storia coinvolge e interessa , con personaggi ben descritti e con una attenta introspezione della natura dei saar, con la loro rigida necessità di tenere tutti in ard (ossia in ordine) e discostarsi dalla natura emotiva degli umani. Tutti questi elementi risultano alla fine una base solida per un buon Fantasy, ma il romanzo pecca purtroppo di uno stile ancora un po' acerbo e la prosa, a mio avviso, è forse la parte più debole del libro, essendo ancora un po' grezza, come se dovesse ancora raggiungere una maturazione, sebbene nel complesso il libro resti valido e interessante. A ciò si aggiungono inoltre alcuni errori fatti in fase di traduzione, come l'utilizzo del "lei" per rivolgersi in maniera formale invece del (secondo me) più adatto "voi", data la collocazione medievale, e della perdita qui e lì di alcuni congiuntivi nella notte tempi. In definitiva ho trovato Seraphina un romanzo interessante nel suo lato fantasy e piacevole nel suo lato più romantico (eh si non l'avevo detto, ma c'è anche un risvolto sentimentale). Consigliato agli amanti del Fantasy, e a chi adora immergersi in mondo creati ad hoc per un libro. Voto: 7 e mezzo
Due pezzi tratti dal romanzo:
"Cerco di nascondere scrupolosamente ogni ragione legittima perché la gente mi odi e poi salta fuori che non hanno bisogno di alcuna ragione plausibile. Il cielo ha forgiato un coltello di ironia con cui trafiggermi."
"A volte la verità fa fatica a passare attraverso le mura delle nostre convinzioni. Una menzogna, se vestita con gli abiti adeguati, passa più facilmente"
Qui di fianco e in basso riporto le copertine originali americane della versione Kindle e della versione cartacea . In America è già previsto un seguito di Seraphina dal titolo Dracomachia, che dovrebbe vedere la pubblicazione entro il 2013.
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lunedì 4 marzo 2013
Uno splendido disastro
Uno splendido disastro
di: Jamie McGuire casa editrice: Garzanti pag: 355 titolo originale: Beautiful DisasterAbby Abernathy si è iscritta alla Eastern University per lasciarsi tutto alle spalle. Con lei la fida amica America (detta Mare), che sa tutto di lei ed è fidanzata con Shepley cugino del bel Travis Maddox. L'incontro tra Abby e Travis, su un ring clandestino di Box sarà l'inevitabile inizio di uno splendido disastro.
A dispetto di quanto la trama, l'età dei protagonisti e la copertina possano far pensare Uno splendido disastro non è uno Young Adult, ma un vero e proprio Romance. Per capire cosa penso esattamente di questo libro sento il dovere di precisare il mio parere nei confronti dei Romance e il modo in cui mi approccio ad essi e in generale li giudico. Se siete curiosi solo del giudizio sul libro saltate a piè pari la parte in corsivo che segue e passate avanti.
Sono approdata al genere Romance circa 4-5 anni fa a partire dal grandissimo successo riscosso da Twilight, che poi mi ha spinto a cercare "l'origine" del genere trattato dalla Meyer facendomi conoscere un mondo letterario vastissimo e molto amato da chi lo sgue. Dalla Meyer (che scrive Young Adult) quindi sono passata a Romance per adulti leggendo le opere delle autrici ritenute un pò le capostipiti del genere (come Woodiwiss, Heyer etc..) per poi toccare autrici moderne che declinano il genere in tutte le salse possibili (paranormal, vampireschi, mannari, storici, fantasy etc.). Personalmente leggo i Romance come se fosse una sorta di Fantascienza-Romantica. Se nella fantascienza possiamo infatti credere di trovarci sul pianeta Virdex dove gli abitanti respirano Azoto e viaggiano a velocità Warp fra le galassie, così nel Romance possiamo credere all'esistenza di Uomini bellissimi, ricchissimi, divertenti , pieni di fascino e innamoratissimi della protagonista (con le dovute differenze a seconda del genere specifico di romance trattato). In questo senso è a mio avviso possibile godersi un libro Romance anche se l'esistenza del protagonista (con tutte queste caratteristiche) è umanamente impossibile. Insomma, se vi approcciate ai Romance cercando il senso comune e la normalità, non li troverete, così come non troverete Esseri viventi che respirano Ossigeno sul pianeta Virdex. L'approccio al Romance è quindi, a mio personalissimo avviso, di un solo tipo: fede. Credo nel pianeta Virdex e mi appassiono alle lotte interstellari contro il perfido pianeta Klindur, così come credo nell'esistenza di Uomini fighissimi. I want to believe! Detto questo i Romance restano libri di puro intrattenimento, con le distinzioni dovute a qualunque altro genere: ci sono Romance ben scritti, e ci sono Romance scritti coi piedi, divertenti o noiosi, credibili (nel loro essere romance) o totalmente implausibili. Letti così i Romance trovano a mio avviso spazio nella letteratura come qualunque altro genere, non vogliono essere capolavori, vogliono intrattenere. Detto questo passo alla recensione.
Uno splendido Disastro ha protagonisti giovani, i quali però non sono adolescenti perbene o vampiri dal cuore puro, ma studenti universitari sbevazzoni, fumatori e rissaioli. Travis Maddox è un ragazzone tatuato dall'incredibile magnetismo animale e dalla vita sentimentale costellata di avventure di una notte. Abby ha un passato da lasciarsi alle spalle, e tutto le dice si stare lontano dal volubile Maddox, incapace di legarsi veramente ad una donna senza farla soffrire. Ma il destino si sa è beffardo e i due sono attratti l'uno dall'altro come l'onda dallo scoglio, e come l'onda e lo scoglio si incontrano e poi si allontanano senza però mai smettere di cercarsi. Ah quanta poesia! Per mettere un pò di pepe alla storia giunge una scomessa fatta da Maddox alla ritrosa Abby, vivere con lui per un mese e dormire con lui nel suo letto (in maniera platonica) nel caso vinca lui, oppure rinunciare alle avventure di una notte (da parte di lui) per un mese (nel caso vinca lei). Indovinate chi vince? Ecco dunque crearsi una situazione che porta i due protagonisti a conoscersi e piano piano ad amarsi in un rapporto che sfocia poi nel malsano. Maddox infatti non desidera legami, ma non può fare a meno di volere Abby (o Pigeon come la soprannomina vezzosamente lui) anche se lei tenta in tutti i modi di crearsi una storia con il bel Parker, mettendo un po' il piede in due scarpe. Maddox diventa così sempre più ossessionato da Abby, in maniera quasi violenta (anche se la violenza non si sfoga mai su di lei) e questo li porta ad un tira e molla lungo tutto il romanzo. Ammetto che durante la lettura del libro, soprattutto nel primo trenta per cento, sono stata dell'idea di stroncarlo malignamente a causa dell'idea un po' balorda della scommessa e del fatto che nella vita vera i due protagonisti sarebbero sembrati solo due "vorrei mai non posso" un pò deviati. Ma siamo in un Romance e quindi entra in gioco la fede! (per capire di cosa parlo leggi la parte in corsivo, si lo so avevo detto che potevi saltarla, mentivo) Prendiamo per buona la situazione e continuiamo a leggere. Maddox è bello, pazzo e innamorato. Bingo! La lettrice di Romance è al tappeto al primo Round, conquistata per Knock Out tecnico (e nel caso di Maddox più che mai!). Se avete amato le cinquanta sfumature di grigio (tenendo a precisare che la trama di questo libro non gli si avvicina neanche per sbaglio) ritroverete un po' il rapporto di dipendenza-amore-follia anche fra i protagonisti di questo romanzo, che quindi potrebbe piacervi. In conclusione trovo che il romanzo dopo una prima parte un pò campata per aria , riesca poi a riprendersi a sufficienza per poterlo leggere e trovarlo passabile. Consigliato alle sole lettrici/lettori di Romance, se odiate il Romance e non lo capite keep off! Voto: 6
Uno splendido disastro fa parte di una duologia il cui secondo libro dal titolo "Walking Disaster" (la cui copertina è qui di fianco)uscirà in America il 2 Aprile 2013 e che vede la narrazione dal punto di vista di Travis Maddox.
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domenica 3 marzo 2013
Cloud Atlas
Cloud Atlas
L'atlante delle nuvole
di: David Mitchell casa editrice: Frassinelli pag: 597 titolo originale: Cloud AtlasIl notaio Adam Ewing è alla ricerca attraverso l'oceano del beneficiario di una eredità. Dopo le sue infruttuose ricerche sulle isole Chatam (anticamente abitate dal pacifico e sfortunato popolo dei moriori) egli parte nuovamente a bordo della Prophetess dove avverrà l'inaspettato. Robert Frobisher è un musicista geniale e stravagante che si reca a Zedelghem per proporsi come copista del celebre e malato compositore Victor Ayrs. La realtà fluisce nella mente di Frobisher con le sue mille note e tonalità, e nelle lettere al caro amico Rufus Sixsmith rivelerà la melodia dell'amore e del talento ritrovati a Zedelghem. Luisa del Rey è una giornalista figlia d'arte alla ricerca di una sua identità professionale. L'incontro con l'ingegnere Rufus Sixsmith la metterà a parte degli intrighi e dei pericoli di una nuova centrale nucleare a Buenas Yerbas, in una corsa contro il tempo per appurare la verità. Timothy Canvedish è un editore cinico e squattrinato che dopo un folle evento trova la sua occasione d'oro, ma dei brutti ceffi cercheranno di spremere la sua novella fortuna costringendolo ad un'improvvisa fuga. Con la mente annebbiata Cavendish finisce per firmare il consenso alla sua prigionia in un ricovero per anziani da cui cerca inutilmente di allontanarsi. In un lontano futuro l'artificio Sonmi-451 si trova a raccontare la sua storia di clone e simbolo della rivolta contro l'Unanimità. Come è avvenuta la sua ascesi alla consapevolezza? In un mondo post-apocalittico Zachry racconta la sua storia di selvaggio in un mondo dominato dalla legge del più forte.
Le vite e le storie di tutti loro si intrecciano e si ricollegano l'una all'altra nella ricerca di ciò che rende gli esseri umani tali, e nella scoperta del significato dell'esistenza.
Cloud Atlas è un libro complesso e originale, che invita il lettore ad una lettura attenta e profonda. Il romanzo di avventura, quello epistolare, il thriller, il noir, il fantascientifico e il distopico sono tutti fusi in un unico tomo a storie alternate, in cui ognuna è legata indissolubilmente all'altra. L'Atlante delle nuvole è la ricerca di ogni protagonista della sua più profonda e necessaria verità, la scoperta di un percorso personalissimo e allo stesso tempo universale. David Mitchell è sicuramente un narratore eclettico, formidabile nella sua capacità di cambiare registro letterario da un punto all'altro del romanzo, ogni volta in modo ben costruito e coinvolgente. Tutti "i romanzi" contenuti in Cloud Atlas risultano interessanti e sicuramente ogni lettore troverà fra di essi il suo genere e stile preferito. Personalmente ho particolarmente apprezzato le lettere di Robert Frobisher a Sixsmith, scritte con uno stile impareggiabile, e sopratutto narrate dalla voce di una simpatica canaglia che ho adorato e che più di una volta mi ha strappato una risata. Anche la parte fantascientifica, con la protagonista Sonmi è orchestrata con effetto, ricreando quelle atmosfere speciali e tipiche della fantascienza e che alla lontana mi hanno ricordato le emozioni provate con Blade Runner. Anche la parte post-apocalittica con Zachry, nonostante non sia la mia preferita, mostra una abilità letteraria fuori dal comune. La lettura di Cloud Atlas, come ho anticipato, necessita di un lettore attento, il romanzo è ricchissimo di particolari e piccoli indizi che sono necessari per capire l'intera storia e che rappresentano sicuramente il registro epressivo e la cifra di David Mitchell come scrittore. L'attenzione necessaria è comunque ripagata da un ottima lettura. Romanzo consigliato a lettori che amano i romanzi complessi e particolarissimi, agli amanti della fantascienza (fidatevi troverete pane peri vostri denti) e a chi adora essere messo alla prova come lettore. Voto: 8 e mezzo.
Da Cloud Atlas è stato da pochissimo tratto il film omonimo con un incredibile cast di attori e diretto dai geniali fratelli Wachowski (autori del celeberrimo Matrix) . Di lato la locandina del film. Qui il trailer italiano.
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