Dov'è finita Audrey?
di: Sophie Kinsella casa editrice: Mondadori pag: 285 collana: Chrysalide titolo originale: Finding Audrey
Audrey non esce mai di casa, neanche per andare a scuola, indossa sempre occhiali da sole e non riesce ad interagire con gli sconosciuti. Non è stato però sempre così: Audrey era una normale teenager prima che qualcuno la trascinasse giù in uno scivolo di umiliazioni e persecuzioni.
Sophie Kinsella si cimenta nel genere più amato delle ultime stagioni editoriali ad esclusione dei Romance: lo Young Adult. Sarà l'ironica autrice della fortunata serie "I love shopping" riuscita a conciliare la sua vena scanzonata con il difficile mondo della travagliata adolescenza? Se volessimo considerare Dov'è finita Audrey da un punto di vista prettamente kinselliano potremo dire che il romanzo non manca di situazioni divertenti e frasi mordaci tipiche dell'autrice e che la storia non delude da questo punto di vista. Dal punto di vista di un consumato lettore di YA strappalacrime , in cui il lettore parteggia per il protagonista, ma allo stesso tempo è morbosamente curioso di conoscere ogni più contorto particolare dei tristi accadimenti alla base della storia, il libro lascia molti punti alla deduzione del lettore e indulge poco sui particolari. Nelle sue premesse infatti Cercando Audrey (titolo originale) cavalca perfettamente il genere, incuriosendo il lettore e spingendolo a desiderare di sapere di più sui fattori scatenanti delle vicende della protagonista, ma allo stesso tempo tratta il tema alla lontana, avvicinandosi e ritraendosi quel tanto che basta per fare capire a grandi linee cosa è successo, ma senza entrare in dettagli. Come ogni YA che si rispetti, poi, è presente la figura maschile alla base della rivoluzione della protagonista, colui che diviene la spinta per il cambiamento e il deus ex machina degli eventi: il bel raga insomma, che sa sempre la cosa giusta da fare (Linus). Omnia vincit amor. Amen.
Audrey è un personaggio tipico YA mentre il resto della sua famiglia è costruita sul tipico modello kinselliano: strana e spassosa. Nei genitori di Audrey sembra di rivedere un po' Becky e Luke (protagonisti di I love shopping), mentre il rapporto fra Audrey e Linus sembra una versione "analogica" di quello dei protagonisti di "Ho il tuo numero" , dove la conoscenza fra i due avviene tramite messaggi. Non manca comunque il tentativo di approfondire il tema dell'ansia e della depressione di Audrey, del suo bisogno di fuggire dal prossimo e alla fine l'epifania della scoperta di ciò che realmente conta per poter vivere di nuovo in pace con se stessi. Riesce insomma Sophie Kinsella a costruire un valido YA? Non c'è una risposta definitiva a questa domanda, proprio come per la vita della protagonsta ci sono alti e bassi così il libro presenta cose valide e altre che lasciano pensare che l'autrice abbia voluto cavalcare l'onda del momento, facendolo però a modo suo. In definitiva un libro godibile, che si finisce in fretta e strappa anche qualche risata. Consigliato ai fan della Kinsella e ai teenager. Voto: 7.
Sophie Kinsella si cimenta nel genere più amato delle ultime stagioni editoriali ad esclusione dei Romance: lo Young Adult. Sarà l'ironica autrice della fortunata serie "I love shopping" riuscita a conciliare la sua vena scanzonata con il difficile mondo della travagliata adolescenza? Se volessimo considerare Dov'è finita Audrey da un punto di vista prettamente kinselliano potremo dire che il romanzo non manca di situazioni divertenti e frasi mordaci tipiche dell'autrice e che la storia non delude da questo punto di vista. Dal punto di vista di un consumato lettore di YA strappalacrime , in cui il lettore parteggia per il protagonista, ma allo stesso tempo è morbosamente curioso di conoscere ogni più contorto particolare dei tristi accadimenti alla base della storia, il libro lascia molti punti alla deduzione del lettore e indulge poco sui particolari. Nelle sue premesse infatti Cercando Audrey (titolo originale) cavalca perfettamente il genere, incuriosendo il lettore e spingendolo a desiderare di sapere di più sui fattori scatenanti delle vicende della protagonista, ma allo stesso tempo tratta il tema alla lontana, avvicinandosi e ritraendosi quel tanto che basta per fare capire a grandi linee cosa è successo, ma senza entrare in dettagli. Come ogni YA che si rispetti, poi, è presente la figura maschile alla base della rivoluzione della protagonista, colui che diviene la spinta per il cambiamento e il deus ex machina degli eventi: il bel raga insomma, che sa sempre la cosa giusta da fare (Linus). Omnia vincit amor. Amen.
Audrey è un personaggio tipico YA mentre il resto della sua famiglia è costruita sul tipico modello kinselliano: strana e spassosa. Nei genitori di Audrey sembra di rivedere un po' Becky e Luke (protagonisti di I love shopping), mentre il rapporto fra Audrey e Linus sembra una versione "analogica" di quello dei protagonisti di "Ho il tuo numero" , dove la conoscenza fra i due avviene tramite messaggi. Non manca comunque il tentativo di approfondire il tema dell'ansia e della depressione di Audrey, del suo bisogno di fuggire dal prossimo e alla fine l'epifania della scoperta di ciò che realmente conta per poter vivere di nuovo in pace con se stessi. Riesce insomma Sophie Kinsella a costruire un valido YA? Non c'è una risposta definitiva a questa domanda, proprio come per la vita della protagonsta ci sono alti e bassi così il libro presenta cose valide e altre che lasciano pensare che l'autrice abbia voluto cavalcare l'onda del momento, facendolo però a modo suo. In definitiva un libro godibile, che si finisce in fretta e strappa anche qualche risata. Consigliato ai fan della Kinsella e ai teenager. Voto: 7.